venerdì 21 ottobre 2016

Io dopo di te

Buon venerdì!

Dopo un po' di latitanza da questo appuntamento torno con un libro che mi ha accompagnato per un mesetto... si chiama "io dopo di te" ed è il seguito del famoso "io prima di te" di Jojo Moyes dal quale è stato tratto anche un film al cinema.



Avevo letto "io prima di te" ancora un anno fa e devo dire che mi era piaciuto davvero molto. L'ho trovato un libro scritto bene, molto scorrevole da leggere e ho apprezzato molto come la scrittrice ha reso bene i vari punti di vista dei protagonisti riguardo un tema così delicato come l'eutanasia.
Per questo motivo, ero molto incuriosita dalla trasposizione cinematografica e devo dire che non ne sono rimasta delusa. Anche se nel film tutto è stato reso molto più "leggero", non è stato stravolto il senso del libro, ne' è stato reso più strappalacrime del necessario.

Arrivata a casa, ho subito voluto iniziare il seguito del libro, di cui non ne conoscevo l'esistenza. Vi confesso che è stato faticoso lasciarsi coinvolgere dalla lettura e più volte leggevo solo poche parole e poi lo abbandonavo. Ma alla fine, più per curiosità di vedere che cosa ne era stato dei personaggi che avevo tanto amato nel primo libro, ho proseguito nella lettura e terminato il libro.



In questo seguito troviamo Lou devastata dalla morte del suo Will e incapace di andare avanti con la sua vita.
"Con Will non avevo mai dovuto riflettere su quello che potevo o non potevo dire. Parlare con lui era facile come respirare. Ora ero diventata brava a non raccontare praticamente nulla di me."
E, forse, la parte più difficile da superare era proprio questa:
"Avevo amato un uomo che mi aveva aperto un mondo, ma non mi aveva amato abbastanza da decidere di restarci." 
Mi sono ritrovata in molte delle riflessioni del libro e in molti dialoghi concordavo con i protagonisti. Ogni personaggio (anche i genitori di Lou che non erano così affezionati a Will) hanno dovuto fare i conti con la sua scelta di non vivere ulteriormente. E ognuno lo ha affrontato a modo suo, come riusciva.
"Impari a convivere con il dolore, impari a convivere con loro. Perchè sì, rimangono nel nostro cuore, anche se non respirano e non vivono più accanto a noi. Non è lo stesso dolore devastante che si prova all'inizio, il dolore che ti travolge e ti fa venire voglia di piangere nei posti sbagliati e di prendertela con tutti gli idioti che sono ancora vivi mentre la persona che amavi è morta. E' qualcosa che impari a gestire. Come adattarsi intorno a un buco."

Lou conoscerà un nuovo amore, ma dovrà imparare a lasciare andare il vecchio, prima di incominciare una nuova vita. E questo non è di certo facile.
"E poi delle stupide lacrime cocenti sgorgavano improvvise, e allora strizzavo i miei stupidi occhi ripetendomi che era quello il risultato che si ottiene se si permette a qualcuno di avvicinarsi."
"Impegnarmi con Sam significava rassegnarmi alla possibilità di una nuova perdita."

E ci sarà anche una nuova protagonista, una misteriosa ragazzina super incasinata che si scoprirà essere la figlia di Will. E con questa nuova rivelazione, dovranno farci i conti un pò tutti.
"Non esisteva un percorso diretto per uscire dal dolore. Ci sarebbero state giornate belle e giornate brutte. Oggi era soltanto una di quelle brutte, una curva stretta da affrontare e superare."
 

Vi consiglio la lettura di questo libro, anche se non ho apprezzato molto il finale e non ho amato la crisi di identità della mamma di Lou. Ma, per il resto, mi è piaciuto!
Vi lascio con un'ultima frase che potrebbe essere un motto di vita:
"Devi vivere. E buttarti in ogni cosa cercando di non pensare alle ammaccature."


Buon venerdì e buon weekend. A presto,
Stefania

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