venerdì 8 maggio 2015

Mio fratello Simple

Il libro di oggi non è una nuova uscita... È da un po' che l'ho letto e che lo tengo nella libreria tra i miei libri preferiti... Si chiama Mio fratello Simple ed è scritto da Marie-Aude Murail.


Questo romanzo è stato pubblicato nel 2008 ed ha vinto il premio Paolo Ungari Unicef in occasione del Filmfest di Roma. Ha ricevuto anche molti riconoscimenti, tra cui il premio Jugendliteraturpreis alla fiera di Francoforte nel 2008.
Insomma... già nella carta promette grandi cose...

La storia parte con Klebert, un ragazzo di 17 anni, che sta cercando una sistemazione per se' e per suo fratello Barnabè, chiamato Simple a causa di un suo ritardo mentale che lo fa comportare come un bambino di tre anni anche se lui di anni ne avrebbe 23. La madre dei ragazzi è morta e il padre vorrebbe rinchiudere Simple in un istituto.
Klebert, per evitare questa soluzione, decide di prendersi cura da solo del fratello. 
Riesce a trovare un appartamento a Parigi, abitato da altri quattro studenti, tutti ragazzi più o meno grandi.

La vita in comune nell'appartamento non è facile, perché Simple combina un sacco di disastri e gli altri inquilini faticano ad accettare la disabilità del ragazzo, soprattutto data la difficoltà di relazionarsi con lui perché vive in una realtà parallela insieme al suo coniglio di pezza, il Signor Migliotiglio, che prende vita solo quando è con Simple e che ha un intenso rapporto con lui. 
Anche per Klebert le difficoltà non mancano: oltre a badare al fratello deve occuparsi della scuola ed è alle prese con i primi amori.

Non vi racconto come prosegue la storia, ma vi invito a scoprirlo, perchè merita davvero. Ci sono amicizie, storie d'amore e molto molto divertimento con le marachelle di Simple e del suo inseparabile coniglietto di peluche.
L'autrice ha scritto il libro in modo divertente e piacevole e ha saputo trattare dei temi delicati e importanti in modo interessante e nuovo. 
Chi legge questo libro non può non amare Simple e fare il tifo per dei ragazzi giovani che cercano di sopravvivere da soli senza l'aiuto degli adulti, poco presenti nel romanzo. 

Non è facile parlare di un libro che ti piace tanto, che adori a tal punto che vorresti che anche a tutti quelli che lo leggono piacesse un sacco.
Sto cercando da giorni le parole giuste per parlarvene, ma alla fine ho capito che non ci saranno mai parole perfette. L'unica cosa da fare è trovare del tempo per lasciarsi coinvolgere da questa lettura, poi Simple farà il resto.
Il romanzo è breve, ma molto commovente. La storia di Simple è raccontata in modo semplice, così che possa arrivare a tutti, dai piccoli ai grandi.

Il libro evidenzia la difficoltà nell'accudire un ritardato mentale o comunque una persona con una difficoltà. L'autrice descrive molto accuratamente i problemi che comportano le relazioni con gli altri si trovano ad avere a che fare con lui, anche se per pochi minuti.
Mi ha colpito la trasformazione dell'idea che i coinquilini avevano di Simple: all'inizio nutrivano una diffidenza nei suoi confronti, quasi come se avessero paura di lui. Poi provano pena per le sue condizioni, accentuando la sua diversità. Infine, approfondendo la sua conoscenza, accettano il suo problema è ne sono totalmente conquistati. Con lo svolgere della storia, anche il l umore imparerà a voler bene a Simple. 

Simple vede il mondo con semplicità e, forse, anche con un pò di ingenuità. Io mi sono affezionata a lui anche per questa sua caratteristica. Con la sua schiettezza troverà il modo di sollevare ogni personaggio dalle sue preoccupazioni, regalando gioia e sorrisi anche nei momenti più difficili. Grazie a questa sua caratteristica, Simple aiuterà tutti i suoi coinquilini a vedere il mondo in maniera diversa. Lui vede con gli occhi di un bambino e, a volte, anche noi adulti dovremmo imparare ad avere lo stesso modo di pensare...

Ciò che più colpisce è come questa semplicità arrivi dritta al cuore di chi legge.
Vi cito questo episodio, quando ad un certo punto della storia Simple viene rinchiuso in un istituto (ovviamente accompagnato dal suo inseparabile amico di pezza!):

Simple non reagì in alcun modo quando arrivarono all'istituto. Sembrava indifferente, come se si fosse ritirato in fondo a se stesso. Appoggiò il peluche sul cuscino, poi andò a cercare le forbici con le punte arrotondate. 
"Mi togli di nuovo gli occhi?"
"Non devi vedere questo posto"
"Si, ma poi come faccio a piangere?" Chiese il Signor Migliotiglio
Simple riflettè un istante giocherellando con le forbici. Si sedette sul letto e , appoggiando la testa contro il muro, lasció scivolare due lacrime. 

Con poche righe e con un'immagine molto chiara, l'autrice sa esprimere tutto il dolore di questo ragazzo, dolore che però non riesce ad esprimere in modo diretto e che lo riporta tutto nel suo animaletto/amico.
E' strano che sia un coniglio di pezza a spiegare come va il mondo... ma forse, sta proprio in questo la bellezza e l'unicità del libro!

Piccola curiosità finale: da questo libro, in Francia, è stato tratto anche un telefilm. Vi lascio il link per vedere un piccolo spezzone...




Spero di essere riuscita, in queste mie righe, a incuriosirvi. Se lo avete già letto o se avete voglia di darmi i vostri consigli/opinioni a riguardo, vi aspetto nei commenti!

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il tuo commento!